Finalmente, dopo alcuni anni di attesa,
ecco realizzato il sistema Urbis Floor, ultima evoluzione del sistema Urbis.
Questa ennesima variazione
sul tema nasce dalla curiosità di ascoltare le prestazioni di questo
straordinario diffusore svincolato dal posizionamento
originario obbligato a parete. Grazie ad uno speciale piedistallo infatti ora il diffusore si presenta come una torre alta e
stretta, ideale per il posizionamento a pavimento in ambienti di dimensioni medio-piccole; alla base del supporto si trova l’uscita
dell’enorme condotto reflex, dotata di un blocco riflettore che ne devia il
flusso d’aria in modo da impedire il ritorno dell’onda verso il diffusore. Alla
base di tutto troviamo un blocco di granito del peso di
7 Kg, con la funzione di conferire stabilità al diffusore ed impedire
vibrazioni, oscillazioni e cadute.
Diffusore finito
La presenza di questa grande massa dona al diffusore un’immagine stereofonica
estremamente stabile, una messa a fuoco eccellente ed un aspetto davvero
imponente.
Il mobile è stato
realizzato in legno lamellare di Satiné, dalla vena estremamente
elegante ed abbinabile alla maggior parte degli arredi.
La finitura è ottenuta con
due mani di trasparente nitro lucido.
Ma le differenze non si fermano alla finitura ed al
piedistallo, ben altre novità si celano alla vista; eccole:
Vista del mobile
prima dell’incollaggio
Assemblaggio di
prova, prima dell’incollaggio e della verniciatura
A causa della nuova
politica commerciale della dita Audax,
costruttrice degli altoparlanti usati per questo sistema, essi non sono più
disponibili sul mercato da alcuni mesi; questo fa di Urbis floor
un sistema unico ed irripetibile che fa della sua unicità un’ulteriore punto di
valore.
Le casse sono state ultimate
nella prima settimana di agosto 2004, oggi sono a casa di un amico che le ha acquistate;
chi volesse ascoltarlo può contattarmi al seguente indirizzo: dadac1964@gmail.com
Saranno presto disponibili
i grafici delle misure effettuate ed una scheda tecnica con immagini di alta qualità.
A presto.
Davide Dacomo